martedì 13 aprile 2010

Essere mamma, essere donna

Essere mamma non è un mestiere. Non è nemmeno un dovere. È solo un diritto tra tanti diritti. (Oriana Fallaci, 1975)


Questo è un post di qualche giorno fa. Ho iniziato a scriverlo più volte, inizialmente travolta dall’onda dell’emozione che la notizia mi ha scatenato, poi meno entusiasta perché stanca di dover pensare che questo, in Italia, sia “ancora” solo un problema politico.

Credo invece che tutto questo sia piuttosto legato all’ideale di maternità presente nella nostra società e nella definizione dell'essere donna.

Nel leggere tutte le storie scritte negli ultimi giorni (sulla legittimità o meno dell’aborto, del vendere una pillola che avrebbe lo scopo di ovviare ad un intervento chirurgico) ho riflettuto sul fatto che, nella maggior parte dei casi, questi testi sono scritti da autori diversi dalle mamme o da una donna che si assume la scelta di scegliere di porre fine ad una gravidanza. Sono autori esterni. Così come esterna è tutta la trattazione di qualcosa che è, invece, fortemente interno, legato al rapporto con l’essere donna, con la femminilità e con la maternità. Ciò che ancora permane nella nostra cultura è l’impossibilità di offrire uno spazio in cui poter esprimere le emozioni meno nobili di questo rapporto (come la rabbia e l’aggressività), e in cui la disperazione e la pena, legata alla scelta di un'interruzione di gravidanza, possano assumere un senso per il semplice motivo di “poter essere” raccontate.

Mi è venuto in mente, a proposito, il modo in cui è stato accolto il film Juno (2007) in Italia. La storia, che racconta di una sedicenne che rimane incinta alla sua prima esperienza sessuale, è stata utilizzata a pretesto di una campagna politica (di nuovo) contro l’aborto. A mio parere il film rappresenta la possibilità di affrontare e raccontare in un modo altro, più leggero e dissacratore, l’arrivo di una gravidanza inattesa e la scelta di non essere madre (e padre) anche quando la biologia, la sorte o altro hanno scelto diversamente per noi.


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